“Il cavallo ci presta le ali che non abbiamo”, dice una bella frase che si legge spesso su diari e magliette. E’ vero, e quando abbiamo le ali voliamo un poco più in alto e vorremmo salire ancora di più. Succede nella vita, nel passaggio da ragazzi a giovani adulti, e succede a cavallo, quando si comincia a essere troppo grandi per i pony e bisogna “prendere le misure” di un corpo e di una mente in crescita.
Tutto il preambolo per raccontarvi lo stage di approfondimento cui hanno partecipato i ragazzi aurighiani , in un percorso che si affianca a quello delle lezioni “normali”.
Tempi più lenti e più lunghi, per prendersi il tempo di fare e poi di imparare, scambiandosi impressioni e sogni, e incrociarli con la realtà.
I gesti consueti della pulizia e quelli in più, per vivere la selleria e il paddock prima di entrare in campo.
Una volta in sella, esercizi diversi dal solito, per uscire dagli schemi e guardare in modo diverso i compagni, i cavalli, le cose da fare. Per confrontarsi con i propri limiti e scoprire nuove risorse.
Tornati a terra, riflessioni sul lavoro fatto e quello da costruire, istruttori e allievi insieme per guardare avanti in un cammino condiviso.
Percorsi, di salto e di vita, in uno stage a tutto tondo. E si sono pure divertiti, perché tutte queste cose le hanno fatte giocando, portandosi a casa quella sensazione da gita scolastica: “stanchi ma felici”…
Gli stage tornano regolarmente nel nostro calendario: per confrontarsi e scambiarsi sogni e idee, per migliorare il rapporto con il cavallo, per potenziare le competenze da terra e in sella. Per crescere.