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Volteggio con L’Auriga

Volteggiare è bello: non è solo il titolo di un (valido e interessante) libro Equitare, scritto da Chiara Parenti e disponibile nella sede aurighiana, ma anche il bilancio dell’evento formativo che si è svolto nel nostro Centro.

Aperto a tecnici e tesserati ASI, l’ente di promozione cui aderiamo e che lo ha organizzato, il Corso di introduzione al volteggio equestre ha visto la partecipazioni di rappresentanti delle anime equestri, alla scoperta di una disciplina relativamente giovane ma che sta portando all’Italia molte soddisfazioni: la più recente a Doha, dove Anna Cavallaro è argento nel freestyle e anche la squadra si è ben difesa.

 La scelta della sede non è casuale: L’Auriga è stata infatti tra i primi promotori, nel Lazio e in Italia, del volteggio e nel 1998 ha partecipato ai Weg a Roma con un atleta e il mai dimenticato cavallo Luzifer, longiato da Gaby Benz.

In aula, in maneggio e nel campo esterno si sono succeduti docenti qualificati e discenti motivati, la formula migliore per una giornata produttiva. La storia del volteggio, le caratteristiche del cavallo, le attrezzature e le nozioni base, il valore educativo e di integrazione di questo sport sono stati al centro della teoria e poi della parte di pratica, culminata in una lezione di avvicinamento pensata per allievi di pony club dai 6 ai 12 anni, dopo la bella dimostrazione di volteggio degli atleti e amici dell’associazione Il Sagittario.

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Per il futuro, dopo l’assaggio al Centro L’Auriga, sono previsti eventi ASI, formativi e sportivi, per promuovere la disciplina e la partecipazione degli atleti equestri a questo sport di squadra, che proprio nel gruppo trova una forte valenza per formare i ragazzi, insegnando loro la condivisione e la collaborazione. Valori preziosi per tutti, cavalieri e non, e ancora più importanti quando la relazione con il cavallo viene impiegata per il benessere umano, nella vita come nello sport.

PREMIAZIONE ASI

Premiazioni ASI al Palazzo del CONI

Premiazioni ASI al Palazzo delle Federazioni sportive, dove il CONI ha ospitato l’ente di promozione per un bilancio sul 2014 e per  la presentazione delle attività 2015.

Per L’Auriga, un premio speciale condiviso con gli amici del Sagittario: abbiamo partecipato con il maggior numero di atleti e di percorsi al Circuito di discipline equestri integrate. Nelle singole tappe ci eravamo portati a casa un po’ di medaglie e tanta soddisfazione, al Coni anche il riconoscimento per l’impegno associativo e lo spirito di squadra, in una gara a tappe che mette in campo la tecnica e l’armonia del binomio in percorsi aperti ad atleti disabili e non, tutti insieme e tutti diversi.

premiazioni asiE visto che non facciamo solo gare… come membro della Commissione Formazione, la nostra presidente ha partecipato alla relazione annuale facendo il punto sui corsi per tecnici equestri. Visto il profondo rapporto Uomo-Cavallo, servono “istruttori-persone”, che sappiano unire cultura equestre e crescita individuale per operare con attenzione, competenza e sensibilità nello sfaccettato Universo Cavallo.

Di nuovo  noi alla presentazione del libro “Rey – Il cavallo che visse due volte, la storia di un galoppatore “impossibile”: L’Auriga è nella storia e nell’iniziativa, che ha ideato e che oggi viene realizzata con il supporto di ASI e dell’editore specializzato Equitare.

Il benessere di cavallo e cavaliere è stato il fil rouge di tutta la giornata: la necessità di un binomio equilibrato e in armonia è stata dichiarata non solo, in modo pragmatico, per aver prestazioni sportive sempre più alte, ma anche per costruire individui migliori, a due e a quattro gambe. In quest’ottica, e per sottolineare l’importanza di garantire salute ai protagonisti dell’equitazione, un altro premio speciale, andato ancora al Sagittario: il cavallo Orazio, ventinove anni e gran maestro di volteggio, ha ricevuto il Premio Barbara Morani, per avere partecipato al maggior numero di percorsi, ben diciannove.

Stage per cavalieri e amazzoni in crescita

“Il cavallo ci presta le ali che non abbiamo”, dice una bella frase che si legge spesso su diari e magliette. E’ vero, e quando abbiamo le ali voliamo un poco più in alto e vorremmo salire ancora di più. Succede nella vita, nel passaggio da ragazzi a giovani adulti, e succede a cavallo, quando si comincia a essere troppo grandi per i pony e bisogna “prendere le misure” di un corpo e di una mente in crescita.

Tutto il preambolo per raccontarvi lo stage di approfondimento cui hanno partecipato i ragazzi aurighiani , in un percorso che si affianca a quello delle lezioni “normali”.

Tempi più lenti e più lunghi, per prendersi il tempo di fare e poi di imparare, scambiandosi impressioni e sogni, e incrociarli con la realtà.

I gesti consueti della pulizia e quelli in più, per vivere la selleria e il paddock prima di entrare in campo.

Una volta in sella, esercizi diversi dal solito, per uscire dagli schemi e guardare in modo diverso i compagni, i cavalli, le cose da fare. Per confrontarsi con i propri limiti e scoprire nuove risorse.

Tornati a terra, riflessioni sul lavoro fatto e quello da costruire, istruttori e allievi insieme per guardare avanti in un cammino condiviso.

Percorsi, di salto e di vita, in uno stage a tutto tondo. E si sono pure divertiti, perché tutte queste cose le hanno fatte giocando, portandosi a casa quella sensazione da gita scolastica: “stanchi ma felici”…

Gli stage tornano regolarmente nel nostro calendario:  per confrontarsi e scambiarsi sogni e idee, per migliorare il  rapporto con il cavallo, per potenziare le competenze  da terra e in sella.  Per crescere.

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